Alta – … Alta

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Ovvero, nessun aggiornamento.
Ehi, cos’è quella faccia?
So che siete abituati alla mappa, al percorso, a qualche foto preludio di quante ne mostreremo al ritorno.

Stavolta tappa fittizia.
Nella notte il gruppo ha subito una tegola visto che Vittoria ha avuto una reazione allergica ad un farmaco che, ironia della sorte, assume da anni.
Ora sta bene, ma la paura è stata tanta.

Rash cutaneo e gonfiore diffuso, prurito, temevamo per le vie respiratorie.

Consulti veloci, chiamate al numero Aci di cui abbiamo tessera in versione Gold.
La tessera in questa versione associativa include, guardacaso, anche assistenza medica.

Sconvolgente che la chiamata si risolva prima con un attesa degna del peggiore call center e poi con un interrogatorio anagrafico/associativo prima di poter parlare con un medico.

Immaginate di essere a migliaia di km da casa, di stare male, di temere che la reazione allergica peggiori e che lo faccia velocemente visto che i primi sintomi si sono manifestati in poco più di 20 minuti.
Ecco, in tutto questo mare di emozioni negative, preoccupazioni, chiamate il numero che credete possa salvarvi e vi beccate un paio minuti di attesa con voce registrata.
Ed intanto pensi di tutto, ed il tempo sembra prima fermo e poi veloce. E si, sale in cattedra anche la paura perché la vostra amica è stanca, assonnata ed accennaa svenire, parlando a fatica.

Finalmente all’altro capo del telefono qualcuno risponde, e continuate a guardare la vostra la amica stesa sul letto, a vivere attimi concitati mentre le uniche domande che vi vengono rivolte sono relative al vostro nome, indirizzo, numero di tessera….

Tutto questo per arrivare a parlare con un medico a distanza che comunica l’impossibilità, tutta da verificare, del’invio del medico se ci si trova fuori Italia.
Che senso ha allora questa mega tessera da 90 euro /anno ?
Fa male scoprire che occorre leggere le scritte minuscole del contratto per capirne davvero i risvolti, che quando detto a grossi colori e caratteri è spesso una grossa pubblicità ingannevole su cui andremo avanti ad indagare.

Sapevate ad esempio che la quota associativa include il soccorso stradale, nelle varie comode forme dipendenti dalla quota associativa, MA, solo entro 20 km?
Loro arrivano, ti trasportano per 20 km ed il resto lo paghi da te, e lo paghi caro.
Il punto è che questo non è scritto in maniera chiara come tutto il resto ed il bello è che probabilmente vi troverete a stipulare qusta assicurazione proprio perché intendete allontanarvi, spingevi in luoghi in cui magari, nel giro di 20km, non ci sono officine ma solo Alci, renne…

La questione del medico è ben più grave del soccorso stradale però.

Corsa in ospedale quindi, con un taxi chiamato dal gentilissimo tipo della reception qui sotto.
Tutti molto organizzati e precisi: somministrano un antistaminico e dopo poco Vittoria comincia a stare bene.
Alla visita delle ore 13 rassicurano ulteriormente Vittoria tornata lì per un ulteirore consulto.
Medici scrupolosi, infermieri gentili. Qui anche le pietre parlano inglese ed i controlli sono più che scrupolosi.
Ulteriore giudizio positivo per questa terra.
Bellissimo il siparietto che David e Vittoria ci raccontano di aver vissuto quando il medico si è mostrato stupito per il fatto che siamo di Roma e continua a chiedere loro cosa spinga gli italiani a venire qui in Norvegia visto che dal suo punto di vista Roma è la città per eccellenza.

In parte ha ragione…Roma Caput…Nord.

Tutto risolto quindi, e continuiamo a guardare oltre, rivisitando le tappe per recuperare i km che la mala sorte ci ha sottratto oggi.

Grazie a quanti di voi ci hanno incoragiato anche oggi, a quanti ci hanno inviato consigli per alberghi ed ostelli.
Confidate: la Norvegia sarà stupefacente almeno quanto la Finlandia.

Il viaggio non è affatto finito ed il ritorno verso Itaca serba ancora grosse sorprese.
Itaca ci ha dato il viaggio…

La stanza è invasa da carte stradali, i telefoni trillano e la connessione wi-fi dell’hotel non ha fatto altro che calcolare percorsi.

Domani direzione Tromso, poi isole Lofoten.
Io, David, Emanuela e Vittoria ci crediamo ancora e sempre in questo viaggio, nei racconti e nelle foto che verranno.

Che fosse epico, difficile, pericoloso e meraviglioso come ogni vero lungo viaggio lo sapevamo.
CHe la fortuna potesse essere dolce e maligna anche.

Noi ci crediamo, noi continuiamo.

E Voi, voi che fate?
Non state lì impalati allora, fate almeno un po’ di tifo, no?
Sotto con i commenti, coraggio.
Domani il meteo prevede pioggia da inizio a fine tappa.
Un’altra tempesta perfetta a cui no poter rinunciare.

Massimo

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Massimo Soldini 25/03/1979
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6 Responses to Alta – … Alta

  1. Leo says:

    Dai ragazzi, stringete i denti e andate avanti…che voglio altre foto!!! Dai su , foto foto !!
    Datevi da fare! Ottimo che Vittoria sia tornata a posto… Un abbraccio a tutti voi

  2. Vittoria says:

    Ebbene si, il risveglio stamatina è stato a dir poco traumatico…
    Dopo l’approdo a Capo Nord, la meraviglia del sole a mezzanotte, il percorre, poi, leggeri, fra le renne e il profumo del mare, un tappeto d’asfalto lungo e sinuoso attraverso i primi fiordi della magica norvegia, iniziando a pregustare la danza delle nostre moto lungo le coste verso il sud, essere svegliati da un malessere fisico, conosciuto e quindi considerato facilmente controllabile ma che diventa in breve tempo sconosciuto e pericoloso, è stata un’ulteriore prova che ci siamo trovati ad affrontare ancora una volta insieme in questo viaggio.
    Certo, avevamo messo in conto tutto, ma ci saremmo volentieri evitato di provare e conoscere anche il sistema sanitario norvegese.
    Attenzione, sangue freddo, comprensione e disponibilità di tutti hanno permesso una rapida ed efficace soluzione della questione.
    In più la consulenza medica telefonica del mitico Aldo, mi ha rassicurato ulteriormente e permesso di confrontarmi con più informazioni tecniche anche con i medici norvegesi.
    Per fortuna nel giro di poche ore la reazione allergica si è risolta ed ora sto bene più di prima, anche perchè la pausa forzata in albergo è stata comunque ristoratrice e preparatoria ai prossimi giorni.
    Non dimenticherò gli sguardi preoccupati e dolci di chi mi era accanto insieme ai toni fermi e rassicuranti, che mi hanno fatto sentire sempre sicura e protetta anche in questa situazione.
    Oggi la pioggia e il cielo grigio ci hanno accompagnato, speriamo che domani le nuvole si diradino e ad accompagnarci continuino ad essere i gabbiani che viaggiano insieme a noi tra cielo e mare.
    Un abbraccio forte a tutti!
    Vittoria

  3. Laura says:

    Vittoria come stai? … Attenti!! Non fatevi sopraffare dalla stanchezza!! … fermatela arrestatela e ripartite …è vero ci credete e siete stati grandi e noi siamo con voi sempre … il tifo lo faciamo in ogni momento e i silenzi ci sono solo quando il tifo si fà forte così forte che arresta il respiro … perchè vi vogliamo bene e tanto e vorremmo sapervi al riparo da tutto quanto vi potrebbe fare male! … FORZA!

  4. valentina says:

    Ci siamo e facciamo il tifo anche noi dal lavoro!!!
    Se fosse successo a Roma, non credo che al pronto soccorso i turisti avrebbero trovato personale parlante inglese.. piuttosto i turisti stessi, vocabolario in mano, avrebbero dovuto cercare di parlare italiano.. :-S Fortuna che non in tutto il mondo succede così!
    Alla prox tappa ragazzi!!!
    Valentina e Simona

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