Da qui a lì: anatomia del pedaggio

Proseguono i calcoli di avvicinamento, la pianificazione seppure ancora non resa definitiva causa scaramanzia…

E’ facile ottenere ipotesi di percorrenza chilometrica grazie a pochi click di mouse ed alcuni siti web fra l’altro piuttosto affidabili:

In particolare, Via Michelin, suggerisce anche un abbozzo di pianificazione con tanto di pedaggi autostradali e notizie utili (come costi ed orari per l’accesso al centro di Stoccolma).

Ragionando nemmeno troppo grossolanamente potremmo dire di dover percorrere, fra andata e ritorno, circa 10000 km.
Calcolando un costo medio, per litro di benzina, di 1,50 € ed un consumo approssimativo di circa 17Km/l si arriva a circa 882 €.

Tramite il sito Aci, sezione dedicata appunto ai viaggi, si possono reperire  informazioni relative ai pedaggi autostradali extra italiani.
Dalle prime ricerche effettuate, volutamente, solo su web per garantire che almeno la prima organizzazione è alla portata di tutti i motociclisti intenzionati , pare che le autostrade svedesi e norvegesi, come del resto quelle tedesche, siano del tutto gratuite, in ottimo stato ed in grado di offrire, con ragionevole sicurezza, velocità di crociera abbastanza elevate (oltre i 90 km/h nella peggiore ipotesi).
Quanto appena detto, ovviamente, in barba alla condizione italiana davvero ridicola: perché mai le moto pagano quanto le auto e non hanno, lungo il percorso, nessuna officina o servizio dedicato?!?!? Perché i costi così elevati?

Per quanto invece riguarda le autostrade austriache è necessario acquistare le famose “vignette” che tutti i veri mototuristi sfoggiano, in genere, attaccate al parafango anteriore oppure al cupolino.
Per un utilizzo di 10 giorni il prezzo è di 4,50 €. L’intenzione è di acquistarne  due, visto che il costo dell’ abbonamento bimestrale è di 11,50 €.

Il costo previsto per quanto riguarda autostrade e benzina  è quindi di  891€.

Dovremo, di conseguenza, cercare per quanto possibile di tenere basso il costo dei pernottamenti (dei pasti non ci penso!) e di utilizzare un solo treno di gomme per ogni moto.

Cercheremo di reperire nei prossimi giorni maggiori informazioni magari proprio sfruttando la tessera Aci che già per i viaggi di questo anno abbiamo scelto e che rinnoveremo, ampliando la copertura, in vista della partenza.

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Piove o non piove: governo ladro

Governo Ladro!

E’ con somma preoccupazione che ho accolto la notizia di oggi.
L’approvazione delle legge finanziaria implica, in maniera fin troppo poco chiara e poco “pubblicizzata”, la riduzione del cinque per mille.
La destinazione del 5 per mille dell’IRPEF è la modalità con cui un contribuente, pagando le tasse, sceglie di sostenere enti che svolgono attività socialmente rilevanti (non profit).
AMI è fra tali enti e colgo l’occasione per ringraziare i tanti che sostengono il progetto e che consentono di coprire in parte le spese di una associazione che si batte per un bene comune.

In tempo di crisi e riduzione costi, appunto, si apprende la notizia che il prossimo cinque per mille sarà in realtà un 1,25 per mille.
Brutto colpo per il volontariato, per i gesti di umanità, fratellanza, per la tanto ventilata, nell’Italia cattolico Cristiana, attenzione per il prossimo.

Non potete più aiutarci cari amici contribuenti, motociclisti e no: donando a noi rimpinguerete le tasche dello stato grasso e potente, stereotipo di corruzione e menefreghismo; mai che ci siano tagli ai loro stipendi, alle spese folli, mai che ci sia una sterzata verso un modo di vita fatto di valori e rispetto reciproco.

Ho in mente parole forti, insulti; ho l’amaro in bocca di chi deve digerire e metabolizzare una nuova sconfitta. Ho in mente parole di fuoco, lettere da scrivere, “bottiglie incendiarie”, sassi, risse, rappresaglie.

Mi esce di bocca, con un filo di voce, scrivendo al pc da solo, in un sabato mattina in cui piove e basta (governo ladro..), soltanto una fissa idea: NOI NON MOLLEREMO

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Incroci

cartello incidente stradale

Qualche giorno fa mi è capitato di prestare soccorso, qui a Roma, a seguito di un incidente stradale piuttosto importante.

Uno scooter ha investito un passante.

Fa riflettere come gli altri passanti, di fatto solo curiosi e non almeno improvvisati soccorritori, avessero impostato un chiacchiericcio fastidioso, vista la situazione, rispetto alla velcoità del “motociclista” ed al guidare, generalizzato, in maniera scellerata.

La realtà dei fatti è che il passante ha attraversato in un punto buio, lontano dalle strisce pedonali, senza guardare neppure chi stesse giungendo, che lo scooterista arrivasse dal precedente semaforo, verde anch’esso, effettivamente piuttosto veloce (ma come quantificare?)

Il colpo è stato forte, le conseguenze, purtroppo, anche.

Visualizzazione ingrandita della mappa

Fa riflettere come il centauro avesse subito un colpo fortissimo al sopracciglio, ormai gonfio di un ematoma che lo sfigurava: il casco jet non è l’integrale…

Negli attimi concitati è stato forte il parlare, debole l’intervento dei molti accorsi: la scena, con corpo immobile a terra, sangue denso e rosso scuro su afalto, non era della migliori. Che senso ha correre d’istinto, spaventarsi e rimanere lì a gridare luoghi comuni tanto per esserci?

Fra i pochi lucidi una ragazza, pronta a chiamare ambulanza e vigili urbani (quest’ultimo punto su mio suggerimento) : incrocio molto grande, buio, traffico impazzito, rischio di ulteriori incidenti nonchè di linciaggio vista la piega che le riflessioni del popolo stavano prendendo verso il solito motociclista che guida correndo.

Arrivano così, via via, 3 ambulanze (2 arrivate per caso) di passaggio ma senza medico a bordo: vecchia storia, vecchie polemiche, in parte giusto, in parte no; fatto sta che l’attesa è lunga, soprattutto per il ferito e visto che è senza conoscenza  e mal messo, dicono di non poterlo prendere  a bordo senza valutazione del medico.

Il centauro è spaventato, trema, scende l’adrenalina e cominciano i dolori, non sa che il viso è sfigurato, che lo massacreranno di domande, che tutto sommato è andata bene (intanto rinviene anche l’investito).

Mi abbraccia e si abbandona come fosse un amico, un fratello: si libera, in qualche modo, chiede perfino scusa, nella confusione generale. Non me la sono sentita di dirgli del casco, dell’ematoma, ne di lasciargli il numero di telefono per riprendere discorsi a mente fredda, su sicurezza, sull’ importanza del soccorso ecc.

Certe volte andare in moto è difficile ed eventi del genere ti fanno sentire quella strana sensazione allo stomaco, quella maledetta stretta che ti riporta alla realtà, che cancella l’emozione delle moto, dell’equilibrio, del vento e della libertà.

La moto è la sensazione più forte che si possa provare rimanendo vestiti….

Basta poco per migliorare “la strada”.

Massimo

P.S. stasera prendo la macchina.

Mi disturba ancora, a mente fredda, quella sera, la scena, le urla della moglie dell’investito. e guido fragile, come stamattina, in equilibrio precario fra il coraggio di continuare, la voglia di cambiare il mondo e quella di mollare.

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